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Diario di Viaggio Praga: 24 ore a Praga con Ryanair

8 Febbraio 2018

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In questo diario di viaggio di Praga ti racconterò di quando ho deciso di tornare in Repubblica Ceca quando, avendo in mano un buono regalo Ryanair da sfruttare, mi sono trovata davanti ad un’offerta che non potevo davvero rifiutare: sarei andata a Praga con Ryanair, insieme al mio compagno, con poco più di 50 euro. Si trattava della mia quarta volta nella capitale della Repubblica Ceca, e della mia prima esperienza con un volo Ryanair, perciò non mi sono fatta grossi problemi a prenotare un “viaggio” di poco più di ventiquattr’ore: da sabato mattina a domenica pomeriggio, in occasione del weekend dell’Epifania.

Per l’occasione, inoltre, ho deciso di prenotare una stanza in una location d’eccezione: un hotel sull’acqua, molto romantico e situato a due passi dal centro storico di Praga: il Botel Matylda.

Ti racconto com’è andata!

→ Leggi anche: Praga, cosa vedere e cosa devi sapere prima di andarci

Diario di viaggio Praga con Ryanair

Praga diario di viaggio: sabato 6 gennaio 2018

Per la prima volta stiamo volando con Ryanair. Al momento di acquistare il biglietto mi sono fatta prendere dall’ansia, e l’ansia era stata talmente tanta che sono caduta nel trappolone dei vari “plus” di Ryanair, per non avere sorprese in aeroporto.

Tanto per cominciare, per essere sicura sicura sicura di avere due posti vicini sull’aereo, ho pagato la scelta del posto. Ne ho scelti due da 2,99 euro a posto, ma mi pare che il prezzo possa raggiungere i 5 euro. Sempre se non scegli di occupare i posti accanto alle uscite di sicurezza, quelli costano pure di più…

E già che c’ero ho preso pure l’opzione del priority, per avere l’imbarco prioritario, perché avevamo le ore contate e non volevo rischiare di ritrovarmi ultima nella fila e imbarcare il bagaglio a mano, perdendo ulteriore tempo a Praga. Ma meno male che l’ho preso, quello, perché nell’area degli imbarchi stamattina c’era un casino mai visto, c’erano tantissimi voli Ryanair in partenza nello stesso momento e trovare la fila giusta non è stata impresa da poco. C’avremmo messo niente a finire oltre il novantesimo passeggero del volo, e a imbarcare il bagaglio a mano!

Le regole riguardo al bagaglio a mano Ryanair, tra l’altro, sembrano piuttosto restrittive e so che bisogna stare attenti a misurare tutto per benino, se non si vuole rischiare di pagare il bagaglio extra al gate. Giusto per aggiungere ansia alla mia ansia, insomma.

In pratica ti ho appena esposto come spendere gli stessi soldi che spenderesti con una compagnia di linea, ma volando con Ryanair. Applausi, prego.

Praga diario di viaggio Ryanair
Praga diario di viaggio: il volo Ryanair

Comunque, alla fine, è andato tutto bene. Il bagaglio a mano non ce l’hanno controllato (avevamo due zainetti che dentro le misure massime ce navigavano proprio!) e ci hanno imbarcati per primi grazie al priority. I sedili dell’aereo non mi sembrano particolarmente stretti o scomodi, come avevo letto da qualche parte, e i famosi annunci Ryanair non sono così fastidiosi come pensavo. Ogni tanto si può fare.

In compenso sono stata brava a non far sapere a massimo di questo viaggio a Praga. Lui non sospettava NULLA, e ho affinato la tecnica. Ricordi com’è andata per il viaggio a Monaco di Baviera? Stamattina gli ho messo in mano lo zaino che avevo preparato ieri di nascosto, gli ho detto di infilare un maglione e gli scarponi pesanti e, una volta in macchina, gli ho detto di andare all’aeroporto di Ciampino. Ho organizzato tutto quanto senza dirgli niente, resistendo per due mesi tondi tondi. Sto facendo progressi!

L’arrivo a Praga e la trappola per turisti in Piazza Vecchia

La prima cosa che abbiamo fatto appena arrivati a Praga è stata prelevare contanti al bancomat dell’aeroporto. Lì ho scoperto che se non stai attento/a puoi arrivare a prelevare l’equivalente di 600 euro in una botta sola (!!!). Nel senso che, se Massimo non m’avesse fermato in tempo, avrei prelevato la bellezza di 16.000 corone ceche. Così, a caso.

Sigaretta d’ordinanza per Massimo e poi abbiamo cercato il bus n°119 che dall’aeroporto ci avrebbe portati a Nádraží Veleslavín, dove c’è la fermata della linea verde della metropolitana di Praga.

La prima tappa del giorno non era l’hotel, perché siamo arrivati davvero troppo presto per fare il check-in, ma il Farmer Market, che doveva essere un meraviglioso mercato coperto degli agricoltori locali. Dico “doveva” perché ho scoperto solo lì che a Praga in realtà c’è più di un Farmer Market, e noi siamo finiti davanti a quello sbagliato, che di sabato era pure chiuso.

In compenso abbiamo trovato una chiesa cattolica molto carina che si chiama Kostel Nejsvětějšího Srdce Páně. La regia mi sta dicendo che il nome in italiano significa Chiesa del Sacro Cuore del Nostro Signore, o qualcosa di simile. Un nome originale…

La chiesa Kostel Nejsvetejsiho Srdce Pane trovata per caso a Praga

Altro giretto di metropolitana in linea verde e siamo spuntati nella splendida Staroměstské náměstí, la celebre Piazza della Città Vecchia, dove fino a oggi 6 gennaio c’erano le bancarelle natalizie piene di cose buone e gingilli vari.

Qui un giro s’ha da fare sempre e comunque. L’Orologio Astronomico era in ristrutturazione, purtroppo, e ti evito la foto con le impalcature perché è inutile.

La città vecchia di Praga addobbata per Natale
Praga diario di viaggio: la Piazza della Città vecchia addobbata per Natale
Mercatini di Natale a Praga

Ormai affamati ci siamo fermati ad una delle bancarelle di legno che vendevano cibo tipico, e qua mi viene da dire che abbiamo preso la prima sòla del weekend per il fatto che eravamo turisti stranieri.

I tizi della bancarella in questione, infatti, vendevano klobása (una salsiccia ceca leggermente piccante e moooolto buona), una specie di contorno a base di crauti, un altro contorno composto da patate e bacon (moooolto buono anche lui, ma non so come si chiama) e il Pražská šunka, il tradizionale prosciutto di Praga. I prezzi esposti erano quelli per un etto di prosciutto.

Qualche chiacchiera dopo, ci siamo trovati a pagare l’equivalente di 48 euro per avere due salsicce, 700 grammi di patate e crauti (!!!) e ben mezzo chilo di prosciutto di Praga, questi ultimi due mollati sui piatti a caso, senza chiederci indicazioni sulla quantità.

Tutto buonissimo eh, per carità, ma ho sentito altra gente cadere nella stessa trappola e so che la bancarella del prosciutto di Praga c’è tutto l’anno, perciò se ci vai stai attento/a, specifica quanto prosciutto e contorno vuoi, e cerca di non far capire che sei un turista sprovveduto.

Il cibo tipico di Praga acquistato nella Piazza Vecchia

Dopo pranzo ci siamo fatti una lenta passeggiata fra le bancarelle natalizie per digerire, giusto per renderci conto che durante i giorni di festa a Praga ci sono praticamente più italiani che cechi, e dopo siamo andati a scoprire la mia seconda sorpresa per Massimo, il nostro albergo: si trattava, come già detto, di un botel. Un boat hotel sulla Moldava. Un hotel su barca, per farla breve, il Boat Hotel Matylda.

L’hotel si trova proprio accanto alla Casa Danzante di Praga, e l’ho adorato appena l’ho visto. E’ piaciuto un sacco anche a Massimo!

Il Boat Hotel Matylda
Praga diario di viaggio: Una delle due barche si chiama Klotylda, non saprei dire il perché
La nostra stanza al Botel Matylda

La tentata visita al Castello e la cena tipica

Dopo un paio d’orette di riposo siamo usciti di nuovo per tornare sul Ponte Carlo. Da anni volevo rivederlo di notte, è un posto romanticissimo!

Lì mi è venuta la fantastica idea di portare Massimo a vedere il Castello di Praga, ma dopo una bella scarpinata e un mio quasi svenimento sulle scale che salivano lungo la collina, abbiamo scoperto che era chiuso.

Niente, qua tocca capire una volta per tutte se sono io ad avere sempre idee del cacchio, o se è la sfiga a guidare i miei passi. Ogni volta che voglio vedere qualcosa lo trovo chiuso o coi lavori in corso, ma si può?!

Praga di notte

Per riprenderci dall’incazzatura e dal calo ipoglicemico siamo tornati nella Città Vecchia, nella stessa piazza con le bancarelle, e mi sono buttata sulla bancarella che vendeva crêpe con diverse farciture.

Siccome non mi ero documentata sui sapori tipici delle crêpe ceche, e quelle sembravano avere accostamenti di ingredienti quantomeno curiosi, mi sono fatta consigliare una farcitura dalla signora che le vendeva. A quanto pare la crêpe più buona era quella farcita con cannella e zucchero. Una farcitura che non avevo mai visto altrove e che personalmente non avrei mai provato, ma devo ammetterlo: è una bomba! E quella crêpe era davvero gigante!

Crepe con cannella e zucchero
Diario di viaggio Praga: la crepe gigante con zucchero e cannella

Per cena siamo andati da U Fleků, un locale che mi avevano consigliato varie viaggiatrici sui social, e che vale proprio una visita: si tratta della più antica birreria di Praga, dove è possibile non solo bere la birra che producono da tipo 500 anni, ma anche mangiare piatti tradizionali della Repubblica Ceca in compagnia di un fisarmonicista che suona canzoni ceche e… anche italiane. Eh sì. Che figata!

Noi siamo entrati, siamo stati indirizzati verso una delle otto sale dai lunghi tavoloni di legno, e ci siamo accomodati accanto ad altra gente che pasteggiava allegramente.

Dopo qualche minuto ci è stato consegnato un boccale di birra a testa, e subito dopo è spuntato un cameriere con un vassoio pieno di bicchierini di vetro lavorato contenenti un liquore arancione. Io ci ho provato a dire che non bevo liquori, ma quello ha tuonato un “E’ TRADIZIOONE!” (sì, in italiano!) e io muta sono stata, mi sono presa il bicchiere e ho detto pure na zdraví (cin cin) mentre lo bevevo. Lo strano liquore sapeva di caramello e, ovviamente, di alcolico, ma non ho ancora scoperto cos’era.

Tra le sale della birreria c’era effettivamente il fisarmonicista di cui avevo sentito parlare, che rallegrava la nostra cena tra una canzone incomprensibile e una in italiano.

Quando siamo riusciti a ordinare abbiamo preso due goulash U Fleků, il goulash tradizionale preparato alla maniera del locale. Avevo talmente tanta fame che non ho nemmeno badato troppo alle cipolle. Quel goulash era qualcosa di eccezionale!

La spesa totale per due boccali di birra, due bicchierini di liquore misterioso e due goulash è stata di 813 corone, circa 32 euro. Non male.

Goulash U Fleku mangiato a Praga

Diario di viaggio Praga, domenica 7 gennaio 2018

Al risveglio mi sono goduta la vista sul fiume che avevamo dalla finestra della nostra camera: l’ho aperta e mi sono trovata davanti i gabbiani che planavano sull’acqua della Moldava, a neanche un metro da noi. Ne è proprio valsa la pena, la posizione di questo hotel è davvero invidiabile!

La vista dal boat hotel
Diario di viaggio Praga: la vista dal boat hotel

Abbiamo fatto colazione nel ristorante dell’hotel, che offre un classico buffet continentale nella barca adiacente. Ho assaggiato una specie di paté di carne che sembrava di origine ceca, ed era l’unica cosa vagamente del posto che ho trovato. Questo mi dispiace sempre un sacco, perché la colazione in hotel può dare l’opportunità di provare prodotti tipici del luogo e qui, invece, c’erano alimenti già visti in molti altri alberghi. Però ho apprezzato particolarmente il caffè e il cappuccino, che mi sono stati fatti al bar della sala. Trovare un caffè decente all’estero è sempre un’impresa!

Abbiamo fatto il check-out e siamo tornati sul Ponte Carlo – non so se s’è capito che lo adoro, tipo – ma prima di arrivarci ho scoperto che la galleria di negozi di souvenir che lo precede vende t-shirt alla metà del prezzo degli altri negozi di Praga. Ne ho comprata una ad un collega che me l’aveva chiesta, pagandola l’equivalente di 6 euro invece di 12 euro. Un affare se consideriamo che i prezzi dei souvenir di Praga negli ultimi anni si è allineato a quello delle altre capitali europee.

Ho notato che rispetto all’ultima volta che sono stata a Praga i prezzi sono lievitati, non solo quelli dei souvenir ma anche quelli degli hotel. Si sono adeguati a quelli degli standard europei, e questa non è una buona notizia perché un viaggio a Praga ha sempre avuto il pregio di costare poco, o comunque meno dei viaggi nelle altre città europee. E’ un vero peccato.

Nella Città Vecchia abbiamo di nuovo pranzato con klobása, crauti e patate, troppo buoni per lasciarli lì, e ci siamo seduti su una panchina a mangiare mentre alcuni operai smontavano l’albero di Natale della piazza. Un’immagine che ci ha riempiti di tristezza.

Anche Piazza Venceslao, che abbiamo visitato velocemente, era piena di ponteggi e gru, forse per smontare le luminarie natalizie. Ma a quel punto il nostro tempo per visitare Praga era finito, e abbiamo preso la metropolitana e il bus in direzione dell’aeroporto per tornare a Roma.

E’ stato breve ma intenso.

[E ora toccherà tornarci una quinta volta per far vedere a Massimo quanto è bella Praga sotto la neve *coff coff]

→ Continua la lettura con il diario di viaggio Bruxelles e Bruges

→ Oppure il diario di viaggio a Sofia in Bulgaria

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Ciao io sono Anna

Ciao, io sono Anna!

Sono una travel blogger di Roma, sul web con Profumo di Follia dal 2012. Organizzo viaggi in piena autonomia da sempre, soprattutto nel weekend e nelle capitali europee.

Ho una passione per la Finlandia che mi ha portata a studiare la lingua finlandese per un anno e mezzo e a progettare di esplorarla in lungo e largo.

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