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Il mio primo viaggio a Helsinki: diario di viaggio

7 Agosto 2014

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Ecco qua il racconto del mio primo viaggio in Finlandia in assoluto, e nello specifico del mio primo viaggio a Helsinki, la bella capitale finlandese. Questo è stato il viaggio che ha dato concretezza alla mia passione per la cultura finlandese, il motivo per cui ho iniziato a parlarne sul web, l’inizio di tutto. Era il 2014.

Era partito tutto dalla musica – The Rasmus e HIM su tutti – e da alcuni amici metallari che mi parlavano in continuazione di questo Paese che, appunto, è noto soprattutto per le sue band metal. Incuriosita, avevo iniziato a raccogliere tutto il (poco!) materiale che trovavo sulla Finlandia leggendo le riviste di viaggi, fino ad innamorarmi perdutamente di quel cielo blu intenso e di quel bianco della cattedrale di Helsinki, che mi comunicava tanta pace. La Finlandia mi dava l’idea di essere un posto dove tutto era possibile, immerso nella natura e nel rispetto del prossimo. Soprattutto dello spazio personale del prossimo. Questa caratteristica del popolo finlandese faceva particolarmente presa su di me, che sono sempre stata introversa ed infastidita dall’invadenza altrui.

Ho sognato di visitare Helsinki per anni, ho ripetuto fino alla nausea che volevo andarci, e nel momento in cui ho deciso di prenotare e di andarci sul serio, è successo veramente di tutto: ferie saltate, prenotazioni non andate a buon fine, di tutto e di più. In questo racconto di viaggio su Helsinki ti risparmierò i dettagli di quello che è successo prima di quel volo, ma ti garantisco che partire non è stato per niente facile. Io ho insistito a cambiare date, turni, orari e tariffe, cocciuta fino alla fine, e sono rimasta giusto due giorni, ma ne è valsa la pena. Avoja se ne è valsa la pena!

→ Leggi anche: cosa vedere a Helsinki in un giorno

Viaggio a Helsinki, diario di viaggio

Avevo prenotato il volo delle venti del 13 luglio, e la mattina avrei lavorato. Una mattinata davvero fantastica, non riuscivo a trattenere l’emozione e l’ansia per quel viaggio in Finlandia imminente. La gente mi parlava, e io così:

Viaggio Helsinki diario di viaggio - telecronista che balbetta

Appena io e Massimo, il mio compagno, siamo usciti dal terminal dell’aeroporto di Helsinki Vantaa io mi sono commossa, perché l’ho sempre detto che mi sarei emozionata appena arrivata in terra finlandese, ed è stato esattamente così. Finalmente ero a Helsinki, la città che avevo sognato di visitare per anni!

Il nostro volo era atterrato a mezzanotte e il bus Finnair ci ha portati nel centro città nel giro di quaranta minuti. Ci siamo fermati al primo Mc Donald’s per prendere qualcosa da mangiare, perché non avevamo ancora cenato. Il tizio che ci ha serviti ci ha mollato i due menù completi – panini, patatine e bibite – senza buste. Io lì per lì non ci ho pensato, e manco Massimo.

Ora immagina me e Massimo che vaghiamo all’una di notte nel centro di Helsinki, uno con lo zaino calato sul braccio e due bibite ghiacciate tra le mani; l’altra con lo zaino sul braccio, il trolley appresso, una busta di carta mezza rotta con dei panini dentro in una mano, e una mappa della città nell’altra mano.

Arrivati in albergo, lo Scandic Marski, abbiamo divorato i panini e siamo andati direttamente in coma.

Helsinki, 14 luglio 2014, prima giornata in città tra il centro e Suomenlinna

Quel giorno ci siamo svegliati intorno alle dieci del mattino: troppo tardi per fare colazione in albergo, troppo presto per pranzare. Fuori c’era un tempo magnifico, e avevamo Stockmann proprio di fronte all’hotel.

Stockmann è un centro commerciale di sette piani, i finlandesi usano dire che se non c’è da Stockmann, non esiste. Ed è lì che abbiamo fatto colazione.

Ci siamo fatti una passeggiata lungo Aleksanterinkatu – è il nome della via – e l’abbiamo percorsa tutta fino a Senaatintori, la famosa Piazza del Senato con la Tuomiokirkko, la splendida cattedrale bianca simbolo di Helsinki. Un viaggio a Helsinki non è completo senza una visita alla Tuomiokirkko, e quando l’ho vista c’è mancato poco che scoppiassi a piangere. Non scherzo!

Racconto viaggio a Helsinki: la cattedrale bianca Tuomiokirkko
La cattedrale Tuomiokirkko
La statua di Alessandro II, zar di Russia e del Granducato di Finlandia
La statua dello zar Alessandro II in Piazza del Senato

Avrò fatto un milione di foto alla Tuomiokirkko nel giro di venti secondi, ma del resto è il monumento più fotografato della Finlandia, quindi me butto nel mucchio pure io.

Proseguendo su Katariinankatu ci siamo ritrovati al porto di Helsinki e al suo mercato, il kauppatori, il secondo obiettivo del mio itinerario.

→ Leggi anche: dove mangiare a Helsinki

Le bancarelle gastronomiche al kauppatori di Helsinki
Il mercato scoperto di Helsinki
Altre bancarelle del kauppatori

Prima di fare un giro al kauppatori siamo andati a fare una passeggiata sulla vicina penisola di Katajanokka, alle spalle della cattedrale ortodossa Uspenski (in finlandese Uspenskin katedraali).

Anche questa cattedrale è veramente bellissima.

Un’amica mi aveva suggerito di provare il caffè italiano di un bar che si chiama Signora Delizia che, come suggerisce il nome, è gestito da italiani. Un’ottima occasione per bere un buon espresso. Non mi è chiaro se anche il chiosco davanti al bar appartenga agli stessi proprietari.

Signora Delizia mi ha colpito immediatamente, perché sembrava una bottega d’altri tempi: minuscolo e pieno di scaffali di legno colorati, con conserve e marmellate coperte da tappi di stoffa. L’ho adorato. Al bancone mi è arrivato un espresso nel bicchierino di vetro, insieme ad un cantuccino toscano e un bicchiere d’acqua fresca.

Nel frattempo avevo notato un uomo muoversi alle spalle della ragazza che ci aveva servito il caffè. Parlava in inglese e io e Massimo abbiamo provato ad attaccarci bottone, pensando che fosse uno dei proprietari italiani. Il tizio però non ci ha cagato proprio, quando gli abbiamo detto che venivamo da Roma ci ha guardati come due cacche spalmate sull’asfalto e ha continuato a farsi i cavoli suoi.

Prima di tornare al porto siamo andati anche a curiosare in un K-market (un minimarket finlandese) in cui ho trovato l’acqua aromatizzata alla frutta. Lì ho scoperto che in Finlandia l’acqua naturale in bottiglia è più difficile da trovare rispetto ad una di acqua che sa di fragola o pera.

Massimo, invece, ha provato l’ebbrezza del prelevare soldi al bancomat finlandese, che si chiama Otto ed è giallo.

Viaggio a Helsinki, il bar Signora Delizia
Katajanokka, Helsinki
Passeggiata a Katajanokka
Diario di viaggio a Helsinki: tre navi rompighiaccio finlandesi a Katajanokka
Tre navi rompighiaccio finlandesi a Katajanokka

Prima di avventarci sulle bancarelle di gastronomia del kauppatori per racimolare un pranzo ci siamo fatti un giretto e, devo dirlo, le bancarelle più interessanti erano senza dubbio quelle che vendevano oggetti di legno e abbigliamento di pelliccia, quello tipico dei lapponi. Costavano una fucilata, ma erano oggettivamente stupendi. Il tizio che le vendeva girava pure in pelliccia…

Kauppatori, bancarella di oggetti di lana
Pellicce di renna e di altri animali in vendita al kauppatori

Sapevo già che il prezzo medio di un pasto completo al ristorante, in Finlandia, era intorno ai 50 euro a testa; al mercato invece potevamo pranzare con una cifra piuttosto abbordabile, diciamo intorno ai 20 euro, senza rinunciare all’opportunità di assaggiare piatti tradizionali finlandesi.

La scelta era piuttosto varia: si trovava il salmone in tutte le salse, le polpette di renna, il pesce fritto con vari contorni, le verdure saltate in padella. E poi bancarelle che vendevano cestini di frutta nordica, come mirtilli e fragole. La media dei prezzi era intorno agli 8/10 euro per un piatto come zuppa o polpette, 5/6 euro per una vaschetta di frutta fresca.

Noi abbiamo preso del salmone con le patate e le verdure, e delle polpette di renna pagando 8 euro ciascuno, esclusa la bottiglietta d’acqua. Nel piatto delle polpette di Massimo c’era anche una marmellata rossa di frutti di bosco, un classico accompagnamento sia per il pesce che per la carne nordica.

Era tutto davvero ottimo!

Piatto di salmone e polpette di renna a Helsinki

Prima di partire in direzione delle isole di Suomenlinna ci siamo fermati a guardare, manco a dirlo, un artista di strada. Un caricaturista che stava ritraendo una bambina adorabile, vicino al mercato. Lui faceva fare le piroette alla matita mentre disegnava e lei, biondissima e finlandese che più finlandese non si poteva, non ha fatto un fiato per tutto il tempo. Assolutamente immobile.

E ora ti racconto di Suomenlinna, la fortezza marina di Helsinki. Un’insieme di sei isole che si trovano proprio davanti alla capitale, scelta dagli svedesi per proteggere quella che ancora non era la Finlandia dai russi. I russi però si sono fatti grasse risate, hanno fatto marameo agli svedesi e Suomenlinna l’hanno invasa lo stesso. I finlandesi AHAHAH, NO e, qualche tempo dopo, se la sono ripresa. Oggi Suomenlinna è patrimonio dell’umanità UNESCO.

L’isola principale, Iso Mustasaari, si raggiunge con circa quindici minuti di traghetto e da lì puoi arrivare alle altre attraversando dei ponti. L’unica che non è collegata è Särkkä, perché è più distante.

Noi abbiamo preso il traghetto della HSL (la compagnia di trasporti di Helsinki) con la corsa semplice che costa 2,50 euro a testa, ma ci sono traghetti che offrono anche il tour delle isole, il pranzo a bordo e altro, ad un prezzo più alto. Partono tutti dal porto di fronte al mercato kauppatori.

Il traghetto HSL per Suomenlinna, Helsinki
Il traghetto HSL per Suomenlinna

Appena approdati a Suomenlinna ci siamo ficcati nel negozietto di fronte al porto per comprare una barretta di salmiakki, la temuta liquirizia salata finlandese, ché bisogna assaggiarla se no pare brutto.

Immaginavo già la mia reazione: non amo neanche la liquirizia normale, figuriamoci se può piacermi quella salata. Così ho comprato anche una barretta di cioccolato Fazer, per rifarmi la bocca subito dopo.

Ammetto che la mia barretta di salmiakki aveva un ripieno alla menta e non era liquirizia salata pura, ma era molto buona. Nulla di paragonabile al cioccolato della Fazer, comunque.

Per orientarmi a Suomenlinna ho aperto la mappa offerta gentilmente dalla HSL, cioè er traghetto, e ho scelto di dirigermi verso un posto a caso con un nome lungo e che non sembrasse una toilette. La lingua finlandese era ancora un grosso mistero per me.

La chiesa di Suomenlinna a Helsinki
La chiesa di Suomenlinna
Cannoni in mostra a Suomenlinna, Helsinki

Abbiamo visitato una bellissima parte di Iso Mustasaari e una parte di Susisaari, che erano veramente uno spettacolo. Le cose più belle che abbiamo visto sono state senza dubbio i bastioni, le gallerie di pietra che sono completamente visitabili, e il sottomarino Vesikko (Sukellusvene Vesikko), che prestò servizio nella marina finlandese nelle guerre contro i russi. Ora il Vesikko è un museo.

A pochi metri dal Vesikko c’era il cartello di una caffetteria che indicava un punto della costa dove c’erano delle barche e delle rotaie. In fondo alle rotaie effettivamente c’era quello che sembrava un chiosco per la vendita di articoli da pesca, ma guardando meglio notammo che accanto alla cassa c’era anche un vassoio di dolci. Un adorabile vecchietto, nel frattempo, versava del caffè a due ragazze sedute ad un tavolo di un minuscolo dehor.

Abbiamo preso due caffè e due korvapuusti, i dolcetti alla cannella di cui avevo tanto sentito parlare, ed abbiamo scelto un tavolino rotondo accanto alla cassa del negozietto. Il caffè assomigliava a quello americano, era scuro, amaro e molto acquoso, ma ci è stato servito assieme ad un cartone di latte freddo da mezzo litro, chiuso in una specie di caraffa di legno. Col latte sono riuscita a berlo tutto. Quanto al korvapuusti, era una delle cose più buone che avessi mai provato.

Forse è stato proprio lì, in quella strana caffetteria a due passi dall’acqua e con un korvapuusti in mano, che mi sono innamorata completamente della Finlandia.

Viaggio a Helsinki, il sottomarino Vesikko di Suomenlinna
Il sottomarino Vesikko
Il chiosco a Suomenlinna
Il chiosco dove abbiamo preso il caffè col dolcetto
Caffè e korvapuusti a Suomenlinna

Il viaggio a Helsinki però è proseguito sulla terraferma, perché ho trascinato Massimo verso l’ultima tappa della giornata: il kauppahalli, il mercato coperto di Helsinki, situato a pochi metri da quello scoperto.

I negozi vendevano principalmente carne e pesce fresco, salumi affumicati, pane e dolci, e c’erano anche diversi posti dove potersi fermare per un boccone. Uno in particolare si chiamava Soppakeittio Tapaste oy e sapevo che era famoso per le zuppe. I prezzi mi sembravano gli stessi del mercato kauppatori.

Siamo tornati in albergo passando per le Esplanadi, due vie del centro di Helsinki famose per lo shopping di marca, parallele alla Aleksanterinkatu e divise in Esplanadi Nord (Pohjoisesplanadi) ed Esplanadi Sud (Eteläesplanadi). Dal porto, dove c’è anche la bellissima statua dell’Havis Amanda, terminano sul viale Mannerheimintie. Al centro, tra le due vie, c’era una striscia pedonale dove i finlandesi passeggiavano mangiando un gelato o godendosi la musica di un gruppo che si esibiva lì vicino, su un palco allestito apposta. Un’immagine bellissima!

Il kauppahalli di Helsinki
Il mercato coperto di Helsinki
Diario del viaggio a Helsinki, statua dell'Havis Amanda
La statua dell’Havis Amanda
Le Esplanadi di Helsinki
Passeggiando lungo le Esplanadi

Helsinki, 15 luglio 2014, secondo giorno

In hotel abbiamo scoperto che la colazione finlandese è piuttosto varia ed è principalmente salata: nel buffet a disposizione degli ospiti c’erano un sacco di prosciutto e pane di segale, ma anche uova strapazzate, vari tipi di verdura, pesce condito in diversi modi, formaggi di consistenze diverse, due o tre tipi di burro.

Lì in mezzo ho trovato qualcosa che avevo decisamente intenzione di assaggiare: la tortina careliana, in finlandese karjalanpiirakka. Un sottile strato di impasto di segale di forma ovale e arricciato, riempito con uova, burro e riso. Avevo grosse aspettative, ma non sapevano di molto.

La colazione di Massimo era più assurda della mia: niente tortine, s’è riempito il piatto di frittata, würstel, salumi vari e soprattutto pesce. Pesce che somigliava al merluzzo con la maionese. Pesce che in realtà era aringa con la senape. Massimo stava morendo sul colpo, poi ha innaffiato il tutto con un bel bicchiere di succo di mela e dopo stava meglio di prima. Penso che a questo punto sia in grado di digerire qualunque cosa.

Dopo la Piazza del Senato, il mercato e Suomenlinna, l’unica altra grossa tappa che ci era rimasta per visitare Helsinki al meglio era un museo: l’isola di Seurasaari.

Seurasaari è un’isola che si trova a nord-ovest di Helsinki, famosa per essere uno stupendo museo all’aperto. C’è un intero villaggio di case antiche in legno, ricostruite e trapiantate sull’isola dalla terraferma e arrivate da epoche diverse della storia della Finlandia. Le case sono circondate dalla natura più selvaggia e dal mare, e si possono incontrare facilmente animali come scoiattoli e papere.

Siamo arrivati di fronte a Seurasaari prendendo l’autobus n°24, che passava proprio davanti all’hotel e faceva capolinea davanti al ponte di legno bianco che porta all’isola. Che tu vada in macchina o bici, una volta arrivato al ponte devi mollare tutto e proseguire a piedi. Non ce stanno cavoli.

Quando arrivi sull’isola hai tre opzioni:

  • paghi il biglietto prima di visitare l’isola, per visitare tutte le case del villaggio;
  • prosegui gratis e paghi il biglietto solo nelle case che vuoi visitare, dai ragazzi in costume tradizionale seduti accanto alle porte;
  • giri tutta l’isola gratis senza entrare nelle case e ti godi la natura, ma l’esperienza perde un po’ di significato secondo me.

C’è poco da dire: Seurasaari è un posto bellissimo, un museo all’aria aperta da visitare assolutamente per visitare una Finlandia un po’ più… selvatica.

L'ingresso a Seurasaari, Helsinki
Una casa antica a Seurasaari

Ad un certo punto abbiamo trovato anche un palo che somigliava ad un midsommarstång, un palo decorato con fiori che viene usato in Svezia e in Finlandia per festeggiare la festa di mezza estate.

E’ una festa molto sentita: ci sono falò, barbecue, canti e balli tradizionali, alcool e musica. Deve essere bellissimo partecipare!

Visto che era ora di pranzo siamo tornati al mercato kauppatori. Abbiamo scelto un’altra bancarella arancione, gestita da un signore chiacchierone e dai lunghi capelli biondi, e ci siamo presi una zuppa di salmone fa-vo-lo-sa e un piatto di pesciolini fritti con verdure. Ho comprato due quadretti meravigliosi di Helsinki dalla bancarella di un fotografo, e poi siamo tornati indietro verso le Esplanadi, per fare una passeggiata tranquilla.

Stavo dimenticando di parlarti degli Helsinki Helper: si tratta di volontari che girano per il centro di Helsinki per dare una mano ai turisti che si sono persi, o non sanno come raggiungere un posto. Noi ne abbiamo incontrati due prima di andare a Seurasaari: oltre a darci tutte le informazioni di cui avevamo bisogno, ci hanno regalato anche una mappa dettagliata dei mezzi pubblici e un blocchetto di sconti da utilizzare in moltissimi musei e ristoranti.

Riconosci gli Helsinki Helpers dall’abbigliamento giallo fluorescente, e credo che ci siano solo in estate, quando in Finlandia c’è più turismo.

Helsinki Helper
Due Helsinki Helper

Per cena avevo in programma di andare al Konstan Moljä, una trattoria di cui avevo sentito parlare molto bene: con 18 euro a testa potevamo mangiare tutto quello che volevamo da un buffet di piatti tradizionali finlandesi. Invece Konstan Moljä era chiuso per lavori. E te pareva…

Un po’ per stanchezza e un po’ perché non avevo idea di dove altro andare a cenare, abbiamo infranto una delle mie regole più importanti quando si tratta di viaggiare: siamo andati in un ristorante italiano.

Il ristorante che abbiamo scelto noi si chiamava DaVinci ed era gestito da un signore fiorentino che viveva a Helsinki da quindici anni. Le pizze avevano ingredienti un po’ diversi dai nostri ed erano un po’ care, ma alla fine si adeguavano ai prezzi della città. Abbiamo scelto due pizze margherite molto buone insieme a una brocca d’acqua, che nei ristoranti finlandesi non si paga, e una birra Karjala.

Dopo la pizza ci siamo goduti le ultime ore di luce per fare un’ultima passeggiata in città, con un po’ di tristezza perché il giorno dopo saremmo tornati in Italia.

Alle undici di sera era ancora praticamente giorno, ed è stato un arrivederci meraviglioso.

Diario del viaggio a Helsinki, statua dei tre fabbri alle dieci di sera
La statua dei tre fabbri a Helsinki, fotografata alle dieci di sera

Spero che il mio diario di viaggio di Helsinki ti sia piaciuto! Lasciami un commento qui sotto e dimmi cosa ne pensi, e raggiungimi su Facebook e Instagram per partecipare ai miei quiz finlandesi e conoscere tutte le curiosità su questo meraviglioso Paese!

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Ciao io sono Anna

Ciao, io sono Anna!

Sono una travel blogger di Roma, sul web con Profumo di Follia dal 2012. Organizzo viaggi in piena autonomia da sempre, soprattutto nel weekend e nelle capitali europee.

Ho una passione per la Finlandia che mi ha portata a studiare la lingua finlandese per un anno e mezzo e a progettare di esplorarla in lungo e largo.

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