Ecco qua il mio racconto sul mio primo viaggio in Finlandia e nello specifico a Helsinki, la bella capitale finlandese!
Come saprai ho sognato Helsinki per anni, ho ripetuto fino alla nausea che volevo andarci (era anche nel mio #TravelDreams2014!), e nel momento in cui ho deciso di prenotare e di andarci sul serio, è successo veramente di tutto: ferie saltate, prenotazioni non andate a buon fine, di tutto e di più. Io ho insistito a cambiare date, turni, orari e tariffe, cocciuta fino alla fine. E ne è valsa la pena. Avoja se ne è valsa la pena!
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Viaggio in Finlandia, Helsinki: diario di viaggio
Avevo prenotato il volo delle venti del 3 luglio. La mattina lavoravo. Una mattinata davvero fantastica, tipo la gente che mi parlava e io

Appena siamo usciti dal terminal di Helsinki Vantaa mi sono commossa, perché l’ho sempre detto che mi sarei emozionata appena arrivata in terra finlandese. Finalmente ero a Helsinki!
Il bus Finnair ha portati in centro nel giro di quaranta minuti. Ci siamo fermati al Mc Donald’s a prendere qualcosa di mangiabile, ma siamo usciti senza busta perché il tizio indiano che ci aveva servito mi stava antipatico.
Ora immagina me e Massimo che vaghiamo all’una di notte nel centro di Helsinki: uno con lo zaino calato sul braccio, e due bibite ghiacciate tra le mani; l’altra con zaino sul braccio, il trolley, la busta di carta mezza rotta coi panini dentro e la mappa della città al contrario.
Arrivati in albergo, lo Scandic Marski, abbiamo divorato i panini e siamo andati direttamente in coma.
Helsinki 4 luglio 2014, venerdì
Ci siamo alzati intorno alle 10: troppo tardi per fare colazione in albergo, troppo presto per pranzare. Ho aperto le tende e ho scoperto due cose stupende: c’era un tempo magnifico, e avevamo Stockmann davanti all’hotel.
Stockmann è un centro commerciale di sette piani, i finlandesi usano dire che se non c’è da Stockmann, non esiste. Ed è lì che abbiamo fatto colazione.
Ci siamo fatti una passeggiata lungo Aleksanterinkatu – è il nome della via – e l’abbiamo percorsa tutta fino a Senaatintori, la famosa Piazza del Senato con la Tuomiokirkko, la splendida cattedrale bianca simbolo di Helsinki. Un viaggio in Finlandia non è completo senza una visita alla Tuomiokirkko!
Quando l’ho vista c’è mancato poco che scoppiassi a piangere. Non scherzo.


Avrò fatto 531729 foto alla Tuomiokirkko nel giro di venti secondi, ma del resto è il monumento più fotografato della Finlandia, quindi me butto nel mucchio pure io.
Proseguendo su Katariinankatu ci siamo trovati davanti il porto col mercato Kauppatori, il secondo obiettivo della giornata.
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Prima di fare un giro al kauppatori – il mercato scoperto di Helsinki – siamo andati a Katajanokka, dove c’è anche la cattedrale ortodossa Uspenski (in finlandese Uspenskin katedraali) che è veramente bellissima.

Un’amica mi aveva suggerito un bar che si chiama Signora Delizia ed è gestito da due italiani. Un’ottima occasione per bere un buon caffè italiano. Non mi è chiaro se anche il chiosco davanti al bar appartenga agli stessi proprietari.
Signora Delizia mi ha colpito immediatamente, perché sembrava una bottega d’altri tempi: minuscolo e pieno di scaffali di legno colorati, con conserve e marmellate coperte da tappi di stoffa. Adoro. Al bancone mi è arrivato un espresso nel bicchierino di vetro, con un cantuccino toscano e un bicchiere d’acqua.

Nel frattempo ho notato un tizio che smanazzava alle spalle della ragazza. Parlava in inglese e ho pensato che fosse uno dei proprietari. Io e Massimo abbiamo provato ad attaccarci bottone, e abbiamo scoperto che non si trattava del proprietario calabrese, ma del proprietario romano. “Meglio, no? Siete concittadini!” dirai tu. Macché: il tizio non ci ha cagato proprio, quando gli abbiamo detto che venivamo da Roma ci ha guardati come due cacche spalmate sull’asfalto e ha continuato a farsi i cavoli suoi.
Prima di tornare al porto siamo andati a curiosare in un K-market (minimarket finlandese) in cui ho trovato l’acqua aromatizzata alla frutta. In Finlandia l’acqua naturale è più difficile da trovare rispetto ad un bottiglione di acqua che sa di fragola o pera.
Infine Massimo ha provato l’ebbrezza del prelevare soldi al bancomat finlandese, che si chiama Otto ed è giallo.