1 Settembre 2014
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Seconda parte del viaggio a Helsinki: alla scoperta del kauppatori, il mercato scoperto della città, e del kauppahalli, quello coperto e meno conosciuto.
Ti lascio il link da cliccare se hai perso la prima parte di questo mio primo viaggio in Finlandia.
Dopo la passeggiata rilassante a Katajanokka siamo tornati verso il porto, per fare qualche altro giretto tra le barche prima di dirigerci ai due mercati più popolari di Helsinki!
La domanda, ad un certo punto, sorge spontanea: cosa si mangia a Helsinki, e dove si può mangiare senza accendere un mutuo?
La risposta è semplice: bisogna mangiare ai mercati kauppatori e kauppahalli, ovvio. Il primo è il mercato del porto all’aperto, il secondo si trova sempre vicino al porto, ma dentro un edificio.
→ Leggi anche: dove mangiare a Helsinki a colazione, pranzo e cena
Prima di avventarci sulle bancarelle di gastronomia – quelle dai tendoni arancioni – ci siamo fatti un giretto e, devo dirlo, le bancarelle più interessanti del kauppatori erano senza dubbio quelle che vendevano oggetti di legno e abbigliamento di pelliccia tipici dei lapponi. Costavano una fucilata, ma erano oggettivamente stupendi. Il tizio che le vendeva girava pure in pelliccia…
Il prezzo medio di un pasto completo al ristorante, in Finlandia, è intorno ai cinquanta euro a testa; al mercato invece puoi pranzare con una cifra piuttosto abbordabile, diciamo intorno ai venti euro, senza rinunciare all’opportunità di assaggiare piatti locali.
La scelta è piuttosto varia: si trova il salmone in tutte le salse, le polpette di renna, il pesce fritto con vari contorni, le verdure. E poi frutta nordica, che non manca mai. La media è intorno agli otto o dieci euro per ogni piatto, cinque euro per una vaschetta di frutti di bosco.
Noi abbiamo preso del salmone con le patate e le verdure, e delle polpette di renna: otto euro ciascuno, esclusa la bottiglietta d’acqua. Nel piatto delle polpette di Massimo c’era anche una marmellata rossa di frutti di bosco, un classico accompagnamento sia per il pesce che per la carne nordica.
Era tutto davvero ottimo!
Prima di partire in direzione delle isole di Suomenlinna ci siamo fermati a guardare, manco a dirlo, un artista di strada. Un caricaturista che stava ritraendo una bambina carinissima.
Lui faceva fare le piroette alla matita mentre disegnava e lei, biondissima e finlandese che più finlandese non si può, non ha fatto un fiato per tutto il tempo. Assolutamente immobile.
Terzo e ultimo obiettivo di quel venerdì: Suomenlinna, la fortezza marina di Helsinki. Un’insieme di sei isole che si trovano proprio davanti alla capitale, scelta dagli svedesi per proteggere quella che ancora non era la Finlandia dai russi. I russi però si sono fatti grasse risate, hanno fatto marameo agli svedesi e Suomenlinna l’hanno invasa lo stesso. I finlandesi AHAHAH, NO e, qualche tempo dopo, se la sono ripresa. Oggi Suomenlinna è patrimonio dell’umanità UNESCO.
L’isola principale, Iso Mustasaari, si raggiunge con circa quindici minuti di traghetto e da lì puoi arrivare alle altre attraversando dei ponti. L’unica che non è collegata è Särkkä, perché è più distante.
Noi abbiamo preso il traghetto della HSL (la compagnia di trasporti di Helsinki) con la corsa semplice che costa 2,50 euro a testa, ma ci sono traghetti che offrono anche il tour delle isole, il pranzo a bordo e altro, ma ad un prezzo più alto. Partono tutti dal porto di fronte al mercato kauppatori.
→ Leggi anche: tutto sulla capitale della Finlandia
Appena approdati a Suomenlinna ci siamo ficcati nel negozietto di fronte al porto per comprare una barretta di salmiakki, la temuta liquirizia salata finlandese, ché bisogna assaggiarla se no pare brutto. Immaginavo già la mia reazione, non amo neanche la liquirizia normale e figuriamoci se può piacermi quella salata, così per rifarmi la bocca ho comprato pure una barretta di cioccolato Fazer.
La mia barretta di salmiakki aveva il ripieno alla menta e non era liquirizia pura, ma era molto buona. Nulla di paragonabile al cioccolato della Fazer, comunque.
Per orientarmi a Suomenlinna ho aperto la mappa offerta gentilmente dalla HSL, cioè er traghetto.
Io: “Bene, andiamo da quella parte.”
Massimo: “Ok, cosa c’è?”
Io: “Non lo so, qua c’è scritto Viaporin tai dekäsityöläisten kauppa B34: è il nome più lungo che ho trovato, e non sembra la toilette.”
Massimo: “Ah. Interessante.”
Ok, te lo dico subito: non abbiamo visto molto di Suomenlinna, perché neanche un’ora dopo ci stavamo accasciando a terra per la stanchezza, dopo un’intera giornata a camminare. Però abbiamo visto una bellissima parte di Iso Mustasaari e una parte di Susisaari, e sono veramente uno spettacolo.
Ci torneremo di sicuro a vedere il resto, magari potrei dedicargli una giornata intera.
Le cose più belle che abbiamo visto sono state senza dubbio i bastioni e il sottomarino Vesikko (Sukellusvene Vesikko) che prestò servizio nella marina finlandese nelle guerre contro i russi, e ora ospita un museo.
Stavamo per andarcene quando ho notato il cartello di un bar che indicava un punto della costa dove c’erano delle barche e delle rotaie. In fondo alle rotaie c’era un chiosco che sembrava vendesse articoli da pesca, ma aveva anche un vassoio di dolci in bella vista e dentro c’era un vecchietto che stava versando il caffè a due ragazze!
Ci siamo messi in fila e quando è arrivato il nostro turno abbiamo chiesto due caffè e due korvapuusti, dolcetti alla cannella. Il caffè somigliava a quello americano, manco a dirlo, ma ci è stato servito assieme ad un cartone di latte freddo da mezzo litro, chiuso in una specie di caraffa di legno trooooppo carina!
Quando ho chiesto al vecchietto il totale lui m’ha risposto kahdeksan, otto in finlandese. Gli ho chiesto di ripetere in inglese e lui s’è impanicato, s’è messo a contare con le dita e infine m’ha detto eight! con un sorrisetto soddisfatto. Sarà che somigliava terribilmente a mio nonno, ma giuro che l’avrei abbracciato!
→ Leggi anche: ricetta dei korvapuusti, i dolci alla cannella finlandesi
Il viaggio a Helsinki è proseguito sulla terraferma, perché ho trascinato Massimo verso l’ultima tappa della giornata: il kauppahalli, il mercato coperto di Helsinki. E’ un mercato molto carino da girare, i negozietti vendono principalmente carne, pesce e dolci, e ci sono anche diversi posti dove poter mangiare un boccone: uno in particolare si chiama Soppakeittio Tapaste oy ed è famoso per le zuppe, soprattutto quella di salmone. I prezzi sono gli stessi del mercato kauppatori.
Siamo tornati in albergo passando per le Esplanadi, due vie piuttosto famose per lo shopping, parallele alla Aleksanterinkatu e divise in Esplanadi Nord (Pohjoisesplanadi) ed Esplanadi Sud (Eteläesplanadi).
Queste due strade iniziano al porto, dove c’è anche la bellissima statua dell’Havis Amanda, e terminano su Mannerheimintie, dove c’era il nostro albergo. Sono entrambe splendide e piene di negozi, al centro c’è una striscia di prato dove i finlandesi amano fermarsi a prendere il sole o a fare picnic, e vicino alla statua c’è un palco dove trovi sempre qualche gruppo ad esibirsi.
Ciao, io sono Anna!
Sono una travel blogger di Roma, sul web con Profumo di Follia dal 2012. Organizzo viaggi in piena autonomia da sempre, soprattutto nel weekend e nelle capitali europee.
Ho una passione per la Finlandia che mi ha portata a studiare la lingua finlandese per un anno e mezzo e a progettare di esplorarla in lungo e largo.
Sono una travel blogger di Roma, sul web con Profumo di Follia dal 2012. Organizzo viaggi in piena autonomia da sempre, soprattutto nel weekend e nelle capitali europee.
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