Jumbotron

Diario di Viaggio: novembre a Dublino (pt. 1)

28 Novembre 2013

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Ora mi metto qui col mio fantastico Barry’s Tea fregato alla guest house e ti racconto com’è andato il nostro weekend nella capitale dell’Irlanda: Dublino. Per me è stata la seconda volta lì, mentre Massimo non c’era mai stato. Stavolta sarò in grado di dirti qualcosa di più interessante rispetto a quello che ho raccontato del primo viaggio a Dublino, promesso! 🙂

Viaggio nella capitale dell’Irlanda: primo giorno

Roma, 22 novembre 2013, venerdì

Mattina della partenza per Dublino, la meravigliosa capitale dell’Irlanda. Avevo l’angoscia da una settimana perché sapevo che proprio quel giorno ci sarebbe stato lo sciopero generale di tutto il trasporto aereo: se avessero cancellato il nostro volo, non avremmo potuto raggiungere Dublino in un modo diverso dal circumnavigare mezza Europa in gommone, visto che Aer Lingus è praticamente l’unica ad avere il volo diretto da Roma, e ne ha solo uno al giorno. L’altra compagnia irlandese sarebbe Ryanair ma, come ho già detto qualche post fa, piuttosto vado davvero col gommone.

Per fortuna lo sciopero è stato revocato, quindi siamo partiti e anche perfettamente in orario. Siamo atterrati a Dublino alle due del pomeriggio locali, le tre per noi (la capitale dell’Irlanda, come tutto il Paese, è un’ora indietro rispetto all’Italia). Al nostro arrivo c’era anche bel tempo!

Appena usciti dall’aeroporto la scena è stata questa.

La mia reazione VS la reazione di Massimo. Viaggio nella capitale dell'Irlanda
La mia reazione VS la reazione di Massimo

Massimo era partito con una misera felpetta e il giaccone, anche se gli avevo ripetuto a nastro che a mezzogiorno la temperatura media di Dublino, a novembre, era di quattro gradi, ma lui niente, de coccio. Girava con le stalattiti al naso ma non voleva darmi ragione. Io, invece, che te lo dico a fa’: un lappone in confronto era in tenuta hawaiiana.

Ci siamo messi a cercare il bus Aircoach tra le settecentomila fermate degli autobus dell’aeroporto, e stranamente abbiamo trovato subito anche il bigliettaio. Quando gli ho detto ciù tichèts tu Donnibrùc Ròd, plis – Donnybrook Road era la nostra fermata – m’ha guardato perplesso e m’ha stampato due biglietti per Leeson St. Lower, che ancora devo capi’ ‘ndo sta. Mentre fissavo il biglietto come un ebete è arrivato l’autobus, e ci sono salita con l’atroce dubbio che il tizio non avesse capito dove caspita volessi andare; invece ha funzionato, perché a Donnybrook Road ci siamo arrivati sani e salvi.

Stavolta non avevamo prenotato una stanza in un classico albergo, ma ci siamo dati alle guest houses: la nostra si chiamava Donnybrook Hall, nella zona di Ballsbridge, a sud-est di Dublino. Costava 190 euro per due notti in camera doppia, ma noi abbiamo pagato 198 euro per avere la colazione compresa e, spoiler, è stata la scelta migliore che potessimo fare.

Una volta arrivati siamo stati accolti da un ragazzo sulla trentina che se non sbaglio si chiama Harry – o Terry? Non lo capiremo mai – che ci ha fatto accomodare in un salottino piiiiccolo ma carinissimo, in stile british, pieno di candele e con la stufetta accesa. Harry/Terry ci ha offerto un caffè con i biscotti (!!!) e ci ha fatto un sacco di domande per sapere del viaggio e di noi, se fosse la nostra prima volta in Irlanda e cose del genere. Ci ha congedati con una mappa di Dublino piena di dritte e indicazioni per visitare i dintorni. Davvero carinissimo!

La nostra stanza affacciava sul giardino, era piccolina ma molto accogliente e con un tipico bagno anglosassone: aveva un lavandino con i rubinetti separati per acqua calda e fredda (non due pomelli, proprio due rubinetti separati) e una doccia col pomello strano, che ancora devo capi’ come ho fatto ad aprirlo.

Alle cinque del pomeriggio abbiamo pensato di avvicinarci alla zona del ristorante, tanto per capire quanto fosse lontano e pure per vedere un po’ cosa c’era nei dintorni. Dico solo questo: Ballsbridge è una zona splendida!

Ballsbridge al tramonto durante il viaggio nella capitale dell'Irlanda
Di nuovo Ballsbridge, a Dublino

Abbiamo trovato subito un supermercato Tesco, che sta in fondo alla strada e rimane aperto tutti i giorni fino alle 23, e siamo entrati dentro a dare un’occhiata: Massimo cercava le sigarette, e io volevo vedere cosa trovavamo di strano in un supermercato irlandese. Abbiamo scoperto due cose:

1. le sigarette costano più di otto euro al pacchetto (il doppio rispetto all’Italia) e le vendono in diversi supermarket, però non sono esposte. Devi andare lì e chiedere se ce l’hanno!

2. i prezzi sono più alti di quelli italiani

Vuoi sapere cosa ho trovato di strano? Maccheroni al formaggio; i tortellini al ragù pronti in barattolo o addirittura in una bustina di plastica; e il parmigiano in un barattolino, tipo quelli delle spezie, con tanto di istruzioni su come usarlo. Mi pare che ci fosse proprio scritto che si deve usare sulla pasta!

Siamo arrivati nella zona del ristorante (Pembroke Street, non troppo lontano dal centro di Dublino) più o meno in tre quarti d’ora a piedi. Non molto, alla fine.

Avevo prenotato un tavolo per le venti e trenta ed era troppo presto, quindi abbiamo fatto una passeggiata nelle vie vicine per perdere un po’ di tempo. Siamo arrivati a Grafton Street, una delle vie del centro che preferisco, famosa per i negozi e soprattutto per la presenza degli artisti di strada. C’erano anche le luci natalizie, e un albero di Natale gigantesco tutto illuminato!

Grafton Street addobbata per Natale nella capitale dell'Irlanda

Siamo rimasti imbambolati a sentire un gruppo di ragazzi bravissimi che suonavano e che poi ho trovato anche su Youtube, si chiamano The Fitzafrenic. Su Youtube c’è un video in cui si esibiscono proprio a Grafton Street!

Qualche passo dopo abbiamo sentito il richiamo odoroso delle crepes al cioccolato, che col freddo ci stavano proprio bene. Ci siamo fiondati da Gino’s, un negozio italiano coattissimo che vende crepes con nomi italiani, e mette le canzoni di Pavarotti a palla per tutto il tempo. Ha anche il coraggio di vendere il gelato artigianale a novembre, eh. Un genio, un genio!

Crepes italiane a Grafton Street, nella capitale dell'Irlanda

Il ristorante che avevamo prenotato si chiama F.X.Buckley e a Dublino ce ne sono cinque, tra cui uno a Temple Bar. L’ho trovato su TripAdvisor. E’ considerato uno dei posti migliori dove mangiare bistecche e simili nella capitale dell’Irlanda. Sul sito F.X.Buckley trovi i menù, gli indirizzi, le foto e puoi prenotare un tavolo.

Abbiamo scelto il menù a prezzo fisso che comprendeva tre piatti a scelta, e abbiamo preso come antipasto un piatto che credevo fosse fegato di qualcosa: era buono, sapeva proprio di fegato e funghi, e c’era anche del bacon, ma ho appena scoperto che si trattava di reni di montone. Reni. Di. Montone. Il nome del piatto è “flambéed kidneys with whole-grain mustard cream and bacon”, e io ero convinta che kidneys significasse fegato. Che rimbambita.

Reni di montone serviti a Dublino, capitale dell'Irlanda
Chiedo perdono per la pessima qualità della foto

Come piatto principale volevamo assaggiare un po’ di carne fatta bene e abbiamo preso il “F.X.Buckley 32 day dry-aged rump steak”, che dovrebbe essere bistecca di girello con burro all’aglio e patate al forno. La carne era fantastica, la fine del mondo.

Dopo abbiamo chiesto due espressi e fine, senza neanche prendere il dessert che era compreso nel menù, perché eravamo sazi. Totale 65 euro. Fortuna che poi siamo tornati a piedi, altrimenti ero ancora qui a digerirla.

[Leggi la seconda parte]

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Ciao io sono Anna

Ciao, io sono Anna!

Sono una travel blogger di Roma, sul web con Profumo di Follia dal 2012. Organizzo viaggi in piena autonomia da sempre, soprattutto nel weekend e nelle capitali europee.

Ho una passione per la Finlandia che mi ha portata a studiare la lingua finlandese per un anno e mezzo e a progettare di esplorarla in lungo e largo.

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