4 Dicembre 2017
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E niente, ‘sta rubrica continua a chiamasse UN MESE in 8 punti, ma i mesi cominciano a esse due per volta. Ottobre e novembre 2017.
Il nome della rubrica non lo cambio perché in teoria questa è un’eccezione e non voglio prende l’abitudine, te lo sto a di’. Già non me ricordo una mazza quando faccio un mese solo, figurati due…
Due mesi, due canzoni. Easy. Però una è italiana e l’altra no. Con una ho cagato fuori dal buchetto, come dicono a Oxford, con l’altra invece sono tornata sulla retta via.
La prima l’ho sentita per tutto ottobre ed è Incantevole dei Subsonica, roba che io i Subsonica non li ascoltavo da tipo MAI. Però è successo e me tocca esse’ onesta, e tieniti forte, perché la abbinavo a L’ULTIMO BACIO DELLA CONSOLI.
Lasciame perde, guarda. Non so che cacchio m’è preso a ottobre, non lo so. Forse il jet lag del viaggio in Giappone m’ha fatto più danni del previsto.
La seconda canzone del mese invece è stata Where’s The Revolution dei Depeche Mode, che non conoscevo ed è fighissima. I Depeche Mode entrano ed escono dalla mia vita totalmente a caso, però non ci restano molto a lungo come i Muse o gli HIM. In ogni caso, tanto love!
Ce so’ cascata pure io.
So’ caduta nel trappolone di Stranger Things.
Io che le mode m’arimbalzano, io che mi vanto di essere quella che ragiona co’ la capoccia sua, io che odio gli horror e tutti gli annessi e connessi.
Io che vado a pranzo con Meira e torno a casa decisa a dare una chance a questa strana serie, e alla fine mi faccio fuori due puntate a sera insieme a Massimo. Io che… beh, ho pure ascoltato i Subsonica, c’è poco da giustificasse.
Sempre su quella svolta che si è rivelata Netflix, ho visto un altro documentario che mi è piaciuto assai: si chiama Gaga: Five Foot Two e riguarda Lady Gaga. Questo film ha completamente ribaltato l’opinione che avevo di lei: me la immaginavo un po’ stramba, fissata con l’arte, egocentrica anche nella vita privata, invece mi è sembrata una donna normalissima e molto affascinante, con un grande talento, una vita incasinata e un grande amore per i suoi fan. Fantastica.
Cercando nuovi libri ambientati in Finlandia so’ inciampata in Murakami, e precisamente in L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio.
Il protagonista è Tsukuru, un uomo giapponese di trentasei anni che sedici anni prima è stato brutalmente allontanato dall’affiatato gruppo di amici di cui faceva parte, e che ancora non riesce a darsi una spiegazione plausibile. Si parla di amore, di amicizia, di Giappone e in parte di Finlandia.
La scrittura è abbastanza lineare e scorrevole, l’ho letto in poco tempo e mi è piaciuto molto. Il problema è solo uno: ho scoperto troppo tardi che i libri di Murakami non hanno una conclusione. E non venirmi a dire che è una cosa affascinante, perché già nella vita non capisco mai un cazzo, almeno nei libri MI SERVE UN FINALE!
Calma piatta, ma prevedo belle cose da raccontare nel prossimo mese!
Questa è fresca fresca della settimana scorsa.
Devo fare una premessa. Io ho il viziaccio di parlare veloce e spesso mi mangio le parole: per evitare di andare in tilt quando sto parlando con qualcuno, ho imparato a scandire la parola difficile sillaba per sillaba. La persona davanti a me di solito se la ride, io rido appresso a lei/lui e semo tutti felici. Non è mai stato un problema.
Fino alla settimana scorsa.
Edicolante: “Ciao!
Io: “Salve! Un abbonam*%[email protected]*# er favore.”
Edicolante: “Eh?”
Io: “Un ab-bo-na-men-to-tre-zo-ne-per-fa-vo-re!” *sorriso a 47 denti*
Edicolante, serio: “… ma perché lo dici così?”
Io: “Perché se no mi incasino!”
L’edicolante rimane in silenzio e non ride né empatizza manco un po’.
Silenzio imbarazzante.
Silenzio mooolto imbarazzante.
Prendo il biglietto e sparisco alla velocità della luce.
Non lo farò mai più.
Ottobre e novembre 2017 sono stati due mesi davvero produttivi.
Prima di tutto: ho iniziato il corso di finlandese!!!
Iniziare è stato strano, parecchio strano, e lo è tuttora. E’ strano perché la lingua e la cultura finlandese sono sempre state cose che ho studiato da sola negli ultimi dodici, tredici anni, e adesso invece le condivido con persone che ne sanno più o meno come me. In parte è come se ‘sta cosa non fosse mai stata reale, e ora lo fosse diventata di botto. Come se avessi immaginato tutto quanto e ora me lo ritrovassi, di punto in bianco, come una mia caratteristica: Anna studia la lingua finlandese sul serio. Anna parla inglese e sta imparando il finlandese. Mi sembra tutto talmente figo che me pare assurdo.
L’altro giorno stavo facendo un esercizio nel quale, per la prima volta, dovevo comporre delle frasi in finlandese. Per fare cinque frasi ci ho messo tipo un’ora, però non facevo che ripetermi “minchia, sto imparando a scrivere frasi in finlandese. Miiiinchia, sto imparando il finlandese davvero!” Perché è vero che qualche parola ero già riuscita a metterla insieme, tipo nel post sul finlandese per viaggiatori, ma saper creare frasi di senso compiuto è proprio un’altra cosa.
Quindi ora in Finlandia avrò tre opzioni:
Che bello imparare le lingue.
Ah e poi, siccome il finlandese ha buttato un bel po’ d’olio sul mio cervello arrugginito, mi sono messa a studiare seriamente anche il mio vecchio libro di fotografia. Le foto che ho fatto in Giappone non mi sono piaciute per niente e urge un aggiornamento tecnico e teorico. Le basi signori, devo ricominciare dalle basi. Tra un po’ ti saprò dire se c’avrò risolto qualcosa.
Altre due cose che ho fatto in questi due mesi: sono tornata a scuola guida, per imparare a portare la macchina sia sull’autostrada che di notte (due miei grossi limiti), e ho imparato a fare le mug cake, le FIGHISSIME torte in tazza. So’ soddisfazioni.
Cominciamo da Instagram. perché la prima scoperta si chiama Ossi Saarinen, è un fotografo finlandese che predilige scatti outdoor e nello specifico scoiattoli, volpi e uccellini troooooppo belli. Il nome dell’account è @soosseli.
La seconda scoperta è stata Camihawke, una ragazza che credo di mestiere faccia la speaker radiofonica. È rossa di capelli, è bellissima e sta fuori come ‘na terrazza. La seguo sia su Instagram che sul tubo.
Questo dell’Orsa nel carro sotto al post sul viaggio in Giappone e Qatar:
Bene, siamo arrivati alla fine. E tu? Cos’hai combinato di bello tra ottobre e novembre 2017? Sono stati mesi produttivi anche per te? Raccontamelo in un commento, e non dimenticare di seguirmi anche su Facebook e Instagram per rimanere sempre aggiornato/a sui miei nuovi post!
Ciao, io sono Anna!
Sono una travel blogger di Roma, sul web con Profumo di Follia dal 2012. Organizzo viaggi in piena autonomia da sempre, soprattutto nel weekend e nelle capitali europee.
Ho una passione per la Finlandia che mi ha portata a studiare la lingua finlandese per un anno e mezzo e a progettare di esplorarla in lungo e largo.
Sono una travel blogger di Roma, sul web con Profumo di Follia dal 2012. Organizzo viaggi in piena autonomia da sempre, soprattutto nel weekend e nelle capitali europee.
Ho una passione per la Finlandia che mi ha portata a studiare la lingua finlandese per un anno e mezzo e a progettare di esplorarla in lungo e largo.