Missione Giappone: ultimi preparativi e cosa metterò nel bagaglio
18 Settembre 2017
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Ultimo post dedicato alla missione viaggio in Giappone: tra pochi giorni si parte!
Oggi ti racconto quali sono le ultime cose a cui ho pensato nell’ultimo mese per organizzare il viaggio in Giappone in piena autonomia: ho prenotato l’assicurazione sanitaria; organizzato il cambio dei soldi e mi sono informata per il visto in Qatar; ho preparato i nostri bagagli e infine mi sono goduta alcune splendide serie tv sullo stile di vita giapponese.
Per sapere come sto organizzando il mio viaggio in Giappone “fai da te” dall’inizio, clicca su:
Assicurazione sanitaria in Giappone (e in Qatar)
Per l’assicurazione sanitaria in Giappone sono stata indecisa fino all’ultimo tra le compagnie assicurative Allianz e Europ Assistance: la prima costava di meno e sembrava offrire più o meno le stesse cose della seconda, mentre la seconda l’avevo già scelta per l’annullamento del volo e fare tutto con la stessa assicurazione non sembrava male.
Inoltre, dopo uno dei simpatici test missilistici della Corea del Nord in Giappone di qualche mese fa, ho chiamato la Europ Assistance per chiedere informazioni su un eventuale annullamento del viaggio causato da problemi politici, o guerre, tra i due Paesi. Mi è stato risposto, in modo molto maleducato e senza troppi giri di parole, che non esiste nessun rimborso per casi come questi.
In effetti il contratto di annullamento del viaggio di Europ Assistance esclude i rimborsi in caso di attentati terroristici, scoppio improvviso di una guerra, invasioni e scioperi; quindi se uno parte per un viaggio e si trova in mezzo ad una guerra, si attacca al cacchio.
La Allianz riporta la stessa clausola, e a questo punto immagino che altre altre agenzie di assicurazioni facciano lo stesso. Che bella questa cosa…
A quel punto non avevo molta scelta per l’assicurazione sanitaria, e i motivi li ho spiegati nel primo post di questa serie → viaggio in Giappone: assicurazione e volo. Ho scelto la Europ Assistance ad un prezzo di centoventidue euro.
In seguito ho fatto un’ulteriore scoperta: l’assicurazione sanitaria copre dalla mezzanotte del giorno precedente alla partenza del viaggio in Giappone. Questo significa che, anche selezionando solo il Giappone come Paese di destinazione del viaggio, saremo coperti dalla polizza sanitaria anche durante lo scalo in Qatar.
Detto questo diamoci un’ulteriore grattatina tutti insieme, ché non si sa mai. La fortuna è cieca, ma la sfiga, come sappiamo, ci vede benissimo. Soprattutto quando si tratta di me.
Cambio degli yen e dei riyal in euro
Per il cambio dei soldi, e nello specifico per il cambio degli yen giapponesi e dei riyal qatarioti, mi è stato consigliato di cambiare i soldi direttamente in loco. In Italia è possibile cambiare gli euro in yen solo negli uffici postali, ed è una gran rottura di scatole. Coi riyal qatarioti manco ce provo, sicuramente non sapranno manco che esistono…
Cambierò i soldi direttamente al bancomat oppure negli sportelli di cambio, direttamente in Giappone e Qatar, e amen. Un pensiero in meno!
Come ottenere il visto d’ingresso in Qatar
Per entrare in Qatar c’è bisogno di un visto turistico che viene rilasciato in aeroporto dietro pagamento di una venticinquina di euro a testa. Pare, però, che le recenti accuse di terrorismo dell’Arabia Saudita al Qatar abbiano spinto il Paese ad introdurre una nuova regola sul visto per i turisti, permettendo ai cittadini di ottanta Paesi – tra cui l’Italia – di entrare in Qatar senza un visto per un massimo di centottanta giorni di permanenza.
La regola che ho appena descritto dovrebbe già essere in vigore, ma sul sito della Farnesina e sul sito della Qatar Airways continuano a dire che il visto serve. Quindi credo che partiremo con venticinque euro in più in tasca per pagare l’eventuale visto in Qatar.
Serie tv giapponesi da vedere assolutamente
Netflix si sta rivelando la scelta più azzeccata che potessi fare per seguire qualche nuova serie tv, soprattutto quelle giapponesi.
Ho scoperto una mini serie giapponese che si chiama Million Yen Women. Mi è piaciuta moltissimo. Si tratta di una serie tv drammatica composta da una sola stagione di dodici episodi, tutti in lingua giapponese con sottotitoli italiani.
La trama di Million Yen Women è la seguente: Shin Michima è un tizio un po’ sfigato che sogna di diventare scrittore, ma ha pubblicato un libro senza riscuotere alcun successo. Un giorno si presentano alla sua porta cinque donne: ognuna di loro ha ricevuto una lettera che la invitava ad andare a casa di Shin per vivere con lui in cambio di un milione di yen al mese di affitto. Shin non ne sa niente, ma per educazione accoglie le cinque donne in casa e accetta le condizioni dettate nelle loro lettere.
Ho iniziato a guardare questa serie perché volevo capire la pronuncia di alcune parole base giapponesi, ma l’ho amata sul serio e a fine stagione mi è partita pure qualche lacrima. Inoltre ho scoperto tante piccole cose affascinanti sui giapponesi, come i piccoli gesti che reputano importanti, gli ambienti delle case moderne, alcuni piatti tradizionali e i modi per mangiarli, qualche tradizione… La trama è profonda e coinvolgente, gli attori sono pazzeschi. Se hai Netflix ti consiglio davvero di darle un’occhiata!
La seconda serie si chiama Midnight Diner: Tokyo Stories. Diner con una enne sola. Questa serie è ambientata in un ristorantino notturno di Tokyo, un izakaya per la precisione: locali minuscoli da una decina di posti al massimo dove si va a bere, e si accompagnano i drink con piatti improvvisati dal cuoco. Ogni puntata di Midnight Diner: Tokyo Stories racconta una storia che coinvolge uno o più clienti dell’izakaya, ognuno legato ad un particolare piatto della cucina giapponese.
Anche questa serie tv è in giapponese con sottotitoli italiani.
Leggi anche: cosa vedere a Tokyo in 3 giorni
Cosa portare in viaggio in Giappone: il mio bagaglio
Cosa portare in viaggio in Giappone? Qual è la risposta giusta?
Dato che ho notato un certo interesse per il post sul bagaglio per il viaggio a Varsavia, ti racconterò cosa porterò durante il viaggio in Giappone partecipando al #IlMioBagaglioPer di Daniela di L’Orsa nel Carro.
Questa qui sotto è una selezione delle cose che ho intenzione di portarmi dietro. Sentiti ringraziamenti al mio copridivano rosso per la cortese collaborazione…
L’idea è portare una valigia grande da stiva come bagaglio principale, più uno zainetto o un trolley da cabina come bagaglio a mano. Sono indecisa tra questi ultimi due: lo zaino rimane più comodo per mettere e togliere le cose quando saremo in aereo, ma il trolley è più grande e potrò metterci dentro gli eventuali souvenir giapponesi – delicati e non – senza correre il rischio di sfasciarli. Mi lasci un consiglio qua sotto? Sto veramente in crisi!
In ogni caso nel bagaglio a mano infilerò:
- le classiche cose da avere a portata di mano in viaggio ovvero telefono; fotocamera; caricabatterie; portafoglio; documenti; biglietti e un pratico telesalvalavita Beghelli da usare appena capirò di essere atterrata in Giappone, perché di sicuro mi piglierà un colpo;
- un cambio di abbigliamento a testa, nel caso in cui dovessero perderci il bagaglio da stiva;
- il sacchetto dei liquidi già pronto, per passare i controlli in tranquillità;
- ombrelli, perché metti che piove;
- il sacchetto dei medicinali che conterrà la melatonina per sopravvivere al jet lag; un antibiotico generico col suo bel certificato in inglese; Imodium per l’eventuale cagotto potente; Oki per il mal di testa e dolori simili vari; infine un termometro e un integratore da prendere per abituare il corpo ad una sette giorni di cibo asiatico.
Per il trolley da stiva invece mettiti comodo, ché è lunga. Porterò:
- abbigliamento a prova di caldo porco per Doha, che nel mio caso saranno una gonna lunga bordeaux con sopra una maglietta con le maniche (per la regola delle spalle coperte). Porterò anche una sciarpa leggera da usare per coprire il collo, se dovessero chiedermelo, e dei sandali. Ancora devo capire se in Qatar avere i piedi scoperti è un problema. Massimo credo che sfiderà i quarantotto gradi percepiti a Doha con i suoi amati jeans: ti farò sapere se sopravviverà.
- abbigliamento a prova di Tokyo in autunno: stivaletti impermeabili; giacca di ecopelle; t-shirt come se piovessero; jeans e pantaloni per l’intera settimana; un costume per la onsen del ryokan.
- cosmetici vari, ovvero: salviette struccanti; maschera idratante per non farmi incartapecorire la faccia dalle dieci ore di aereo; lo stretto indispensabile per truccarmi. Ma chissà, potrei casualmente dimenticare qualche cosmetico importantissimo a casa, e aver bisogno di comprarlo in Giappone… *coff coff
- shampoo e maschera supernutrientissimi, in formato travel size, per non sembrare uno spaventapasseri appena scappato dalla campagna laziale;
- protezione solare 50+ perché, dopo un’estate senza mare, ce manca solo che me brucio a settembre appena arrivo a Doha;
- spina compatibile con le prese della corrente qatariote (240 V 50 Hz);
- spina compatibile con le prese giapponesi (100 V 50 Hz);
- ciabatta elettrica multipresa per ricaricare tutto il ricaricabile con un solo buco della corrente, e soprattutto con una sola spina compatibile.
Leggi anche: → Diario di viaggio: Giappone e Qatar
In questi giorni sono entrata nella fase ANSIA VERA del viaggio in Giappone e non capisco più una fava, quindi qualsiasi tuo consiglio sarà più che gradito. Non dimenticare di seguirmi su Facebook e Instagram per rimanere sempre aggiornato/a sui miei spostamenti e sui nuovi articolI!
I COMMENTI
Ciao, io sono Anna!
Sono una travel blogger di Roma, sul web con Profumo di Follia dal 2012. Organizzo viaggi in piena autonomia da sempre, soprattutto nel weekend e nelle capitali europee.
Ho una passione per la Finlandia che mi ha portata a studiare la lingua finlandese per un anno e mezzo e a progettare di esplorarla in lungo e largo.
Sono una travel blogger di Roma, sul web con Profumo di Follia dal 2012. Organizzo viaggi in piena autonomia da sempre, soprattutto nel weekend e nelle capitali europee.
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